Recensione film Il gladiatore
IL GLADIATORE
Il film narra la vicenda di Massimo Decimo Meridio (Russel Crowe), valoroso condottiero e fidato amico dell'imperatore Marco Aurelio, che, per colpa del giovane Commodo, spregiudicato figlio del vecchio imperatore, si ritrova ad essere un gladiatore, niente meno che uno schiavo mandato a morire nelle arene, sotto lo sguardo crudele e divertito del popolo romano. Ad ogni costo dovrà vendicare l'onta subita e la famiglia brutalmente uccisa.
Il film, ambientato nel II secolo d.C., è in parte fedele alle vicende storiche del tempo (l'imperatore filosofo Marco Aurelio, il suo successore Commodo, le abitudini del popolo), ma commette alcuni errori storici (Commodo non uccise suo padre e non fu ucciso da un gladiatore, Marco Aurelio non scelse un generale come suo successore). Viene, però, esaltata la figura affascinante del gladiatore, ex comandante dell'esercito, che cerca riscatto. Tre ore che scorrono veloci, tra battaglie perfettamente inscenate e una ricostruzione affascinante e grandiosa (anche grazie all'aiuto del computer) dell'antica Roma e del Colosseo.
Le scene di lotta sono un po' crude, ma non esagerate, gli attori sono bravi ed entrano perfettamente nel personaggio e, che dire della colonna sonora? Meravigliosa...
Il film è un vero mix di storia, guerra, azione e sentimenti. Frase più famosa: “Al mio segnale scatenate l'inferno”
Manunta Emanuele 1^A